From Hell è grosso, maiuscolo, l’elenco telefonico di Londra come SERPENTI E SCALE era quello della Northampton di Alan Moore: un reticolo di nomi e piani temporali che il sedicente mago sfoglia, come William Gull sulla sua carrozza in giro per monumenti. Il dottor William Gull: fidato medico di corte, e Jack lo squartatore. Non frignate, Moore non vi nasconde niente sin dal primo rettangolo: la Storia è lì, e come in RISING STARS invece di svelarsi si amplifica. Non è IL COMPLOTTO (Will Eisner, grazie al quale chi si legge i fumetti oggi li può chiamare arte sequenziale) a costituire l’orgasmo dell’opera: è una scopata tra infermieri di fronte ad un Gull morente, apice del rito che egli stesso, massone toccato da (un) dio, compì usando la sua Londra come altare – PROMETHEA ritorna in tutto ciò che Moore combina. L’obelisco, il sole, il sangue. Una visione futura farneticante di un vecchio che sapeva troppo, dell’Inghilterra in bianco e nero di V FOR VENDETTA, del XX secolo di MAUS, del trionfo del dionisiaco: un BLACK HOLE nel quale l’individuo è perso e si chiede «perchè». Moore costruisce questo assieme ad un Eddie Campbell sudicio come la materia che trattano, in uno stile cinematografico che non va (non è possibile) al di là di WATCHMEN, ma che ipercomprime storia ed esoterismo in seicento pagine da nove vignette l’una - come un FELL che sia in grado di porre di nuovo le basi della graphic novel contemporanea.
(pubblicato originariamente su L'Imminente)
sabato 10 maggio 2008
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